Nella mia vita, sia lavorativa che privata, non mi sono mai risparmiato. Ho sempre lavorato con grande impegno ed attenzione cercando di ottenere il miglior risultato possibile.
Cosi come nel lavoro, ho anche svolto intensamente diverse attività in svariate discipline sportive.
Questo preambolo ha l'unico scopo di chiarire a chi legge e non mi conosce, che tutta la mia vita fino ad oggi è stata vissuta con grande intensità, senza risparmio di energie e, come per la maggior parte degli uomini, con grandi gioie ed anche profondi dolori.
Detto questo, passo a descrivere l'esperienza che mi ha portato a scoprire la grande competenza e professionalità del prof. Hugo Vanermen, la capacità di trasferire tranquillità e sicurezza nei momenti in cui un malato, che sa di doversi sottoporre ad un intervento di cardiochirurgia di una certa importanza, diventa molto più vulnerabile e sensibile. Il tutto sommato ad una naturale sensibilità mista ad un calore umano che raramente è dato riscontrare in professionisti di così alto spessore.
Da piccolo mi è stato riscontrato un lieve soffio al cuore che è stato da subito curato.
Dopo la cura ho iniziato a svolgere l'attività sportiva, in alcuni casi agonistica (salto in alto, baseball, basket), in altri solo amatoriale (tennis, sci alpino, sci nautico, nuoto), vissuta sempre con grande intensità.
Durante tutta la mia vita non ho mai più accusato alcun disturbo, ne cardiaco ne di altro genere. Ho sempre, grazie a Dio, goduto di ottima salute. Tutto ciò fino al mese di novembre dello scorso anno.
Solo per un caso (un accidentale ma forte mal di testa) ha spinto il mio caro amico e medico di famiglia Umberto Buccafurri, dopo accurata visita, a sottopormi ad una serie di analisi ed accertamenti che hanno evidenziato un malfunzionamento della valvola mitrale (prolasso) con un rigurgito di grado medio severo.
La reazione a questa scoperta mi ha lasciato abbastanza basito, poiché, come detto prima, nonostante la vita frenetica e la rilevante attività sportiva, non ho mai avvertito alcun sintomo tale da mettermi in allarme o portarmi a ridurre le attività sopra citate.
La immediata reazione alla notizia che mi sarei dovuto sottoporre ad intervento di cardiochirurgia, è stata quella di fare delle ricerche coinvolgendo gli amici medici, in particolare il mio fraterno amico Umberto Buccafurri, Maria Cristina Meloni e Valeria Pendino, che portassero me, mia moglie a fare una scelta che ci garantisse il miglior risultato sotto l'aspetto chirurgico, una ottimale ripresa sotto l'aspetto fisico dando la preferenza ad una struttura sanitaria che offrisse qualità sotto l'aspetto specialistico ed assistenziale.
Dopo un primo rapido e breve elenco di strutture di eccellenza che avrebbero potuto garantire buoni risultati, mia moglie Loredana, in seguito ad una indagine su internet mirata alla ricerca di medici altamente qualificati che fossero esperti nel trattamento cardiochirurgico della valvola mitrale con intervento mininvasivo, è venuta a conoscenza che il prof. Hugo Vanermen è un precursore di nuove tecnologie nel campo della chirurgia cardiaca, e soprattutto è un pioniere della chirurgia cardiaca endoscopica (tecnica Port-Access). A conferma della bontà di quanto letto, svariati articoli su diversi giornali riferivano che il prof. Vanermen ha eseguito migliaia di interventi e persino ad Alberto II del Belgio. (In seguito fu da questi insignito del titolo di "Baron").
Da qui a contattare immediatamente la manager del prof. Vanermen, la Sig.ra Agnès Cardella, è stato tutt'uno. La gentile sig.ra che parla correntemente anche la lingua italiana ha risposto in modo garbato ma esaustivo a tutte le domande da noi poste invitandoci ad inviare la documentazione acquisita. Dopo la valutazione fatta dal prof. Vanermen, è stata fissata la data per una preventiva visita a Zurigo.
Alla buonissima impressione dopo la lunga telefonata, è seguita la gradita quanto inattesa notizia che, solo da qualche mese a questa parte, il prof. Vanermen ha iniziato ad effettuare gli interventi in endoscopia sulla valvola Mitrale (Port-Access) anche nella struttura di Catanzaro presso il S. Anna Hospital, struttura ospedaliera privata accreditata e Centro di riferimento del SSN per l’Alta Specialità del Cuore. Tutto a poco più di un'ora di automobile da casa, mentre noi eravamo invece pronti ad affrontare un viaggio per raggiungere Zurigo o Parigi, o altrove purchè fosse il prof. ad eseguire l'intervento.
Da quel momento è stato un sussegurisi di gradevoli quanto tranquillizzanti conversazioni telefoniche, sia mie che di mia moglie, con la sig. Agnès.
Il giorno 5 del mese di gennaio scorso, alle ore 14,00 ci siamo presentati presso la struttura di Catanzaro dove abbiamo conosciuto personalmente la sig.ra Agnès Cardella e la prima sensazione è stata quella di rivedere una persona già conosciuta da molto tempo che ci ha accompagnati presso lo studio di ecocardiografia, dove la dott.ssa Stefania Leonetti ha provveduto ad effettuare un meticoloso esame che ha evidenziato quanto già noto. L'esito dell'esame è stato subito posto all'attenzione del prof. Vanermen il quale, puntualissimo, ci ha ricevuti nel suo studio alle 14,30. Anche in questo caso, se pur al cospetto di un pioniere, di un luminare della chirurgia cardiologica endoscopica, il clima che si respirava era di cordialità, di grande serenità e sopratutto di assoluta certezza su cosa e come fare. Alla presenza dei miei amici medici Umberto e Valeria ed anche di mia moglie Loredana, il prof. ha proceduto a spiegare meticolosamente e con estrema chiarezza la tipologia dell'intervento che consisteva nel posizionamento di un anello alla base della mitrale con rifacimento di due corde poste ad un lembo della stessa valvola, prima che subentrasse uno scompenso cardiaco e/o altra complicazione. Quindi, prima si sarebbe fatto meglio sarebbe stato.
Ha indicato sul mio corpo quali sarebbero stati i punti di accesso per l'intervento, le metodiche, la durata presunta, il periodo che avrei trascorso in terapia intensiva ed il decorso post-operatorio.
Tutto con una semplicità ed una chiarezza disarmanti, tali da rasserenare il più riluttante paziente.
Di fatto, subito dopo, una volta saputo che mi sarei dovuto sottoporre ad intervento, il mio solo pensiero è stato quello di fare prima possibile, anche se non erano stati riscontrati i presupposti per un intervento d'urgenza. Il cardiologo che mi cura a Reggio Calabria, il dr. Carmelo Zimbalatti ha evidenziato che il cuore era ancora in perfette condizioni, che non si era verificato alcuno scompenso ne alcuna deformazione, ma che proprio per questo motivo l'intervento andava fatto.
Il prof. Vanermen e la gentile sig.ra Agnès Cardella mi sono venuti incontro tanto che l'intervento è stato fissato per il 19 gennaio, appena 15 giorni dopo la visita.
Gia nella mattinata del ricovero è stato un susseguirsi di esami a raffica, per ultima la coronarografia, esame indispensabile e propedeutico all'intervento. Tra il pomeriggio e l'alba del giorno dopo, gli infermieri hanno proceduto alla preparazione per il mio trasferimento in sala operatoria, avvenuto alle ore 7,00 di giorno 20, dopo avermi consentito di salutare mia moglie e la cara amica Enza venuta a farle compagnia prima e durante la lunga e snervante attesa.
Il mio amico Umberto mi ha seguito in sala operatoria ed ha potuto assistere all'intervento. Altro tassello, questo, che sottolinea la grande sensibilità ed il calore umano del prof. Vanermen che, una volta percepito il rapporto di amicizia che mi lega al medico amico, lo ha invitato a seguire l'intero intervento, sapendo che questo mi avrebbe solo fatto piacere.
Il resto possono raccontarlo gli altri. Certamente mia moglie Loredana, che fisicamente insieme ad Enza, Susy, Arnaldo, Gigi e Maurizio, hanno vissuto una giornata di tensione in attesa delle notizie che puntualmente arrivavano dalla sollecita Agnès. Da lontano ma vicini col cuore Annalisa, Antonio, Carmen, Cesare, Fabio, Maria, Mary, Memmo, Nino, Nuccia, Rita, Saverio............ Non continuo con l'elenco e non me ne vogliano i cari amici che non sono citati. Io ho beatamente dormito e sono stato risvegliato in terapia intensiva alla presenza del prof. Vanermen e della equipe medica ed infermieristica. Tutto ciò che era stato descritto e previsto dal prof. Vanermen, anche se poteva apparire forse troppo ottimistico, si è verificato realmente e puntualmente. Il seguito è stato solo e normale decorso post operatorio. La grande attenzione da parte dei medici e degli infermieri, l'amore di mia moglie, l'affetto degli amici e delle persone più care che mi hanno commosso e continuano a commuovermi. Appena arrivato a casa, la tanto amorevole quanto puntuale e professionale terapia cardiorespiratoria affidata al dr. Federico Pendino, un figlio per me.
A due giorni dall'intervento passeggiavo per il corridoio al braccio di mia moglie e cominciavo a scambiare qualche frase con il personale infermieristico nei loro rari e brevi momenti di pausa. Decantavo le bellezze del lungomare di Reggio, dell'Etna imbiancata e del mare azzurro e profondo che separa la Calabria dalla Sicilia.
Ma, con altrettanta enfasi, esaltavo la positiva esperienza da me vissuta in quei pochi giorni ospite di una struttura che, già solo due mesi fa, se avessi dovuto fare una scelta l'avrei "saltata a piè pari". Frutto purtroppo della cattiva informazione e della scarsa pubblicità. La professionalità, la grande umanità, la competenza ed anche la disponibilità, non sono cose che si improvvisano o si inventano dall'oggi al domani.
Ora, ad appena quasi due mesi dall'intervento, tutto ciò che è stato è solo un ricordo.
Resta il fatto che per esperienza vissuta e conclusa felicemente, con piacere dico grazie:
al direttore dell'unità di cardiochirurgia dr. Daniele Maselli che quotidianamente e cordialmente verificava che tutto proseguisse regolarmente;
alla equipe medica ed infermieristica del reparto di cardiochirurgia pre-intervento V° piano;
alla intera equipe medica ed infermieristica del reparto di cardiochirurgia post-intervento con il dott. Fabio Fonti II° piano;
all'unità di terapia intensiva e rianimazione dr. Pietro De Fiores, di emodinamica dr. Missiroli ed anestesia dr. Di Marzio.
Oggi, per esperienza diretta e non per sentito dire, posso serenamente e con fermezza asserire che anche in Calabria sono presenti le più innovative e rivoluzionarie tecniche di intervento nel settore della cardiochirurgia.
Ovviamente e senza nulla togliere a quanti sono stati citati in questa mia spontanea e sentita testimonianza, una menzione particolare ho il piacere di fare a due persone che ho avuto l'onore di conoscere: in primis al prof. Hugo Vanermen. Grazie professore, grazie per avere accettato di fare l'intervento sulla mia persona, per avermi rasserenato quando ne ho avuto bisogno, per avermi ridato un cuore perfettamente funzionante e col quale potrò continuare a fare tutte le "ragazzate" che ho fatto fino ad ora. Per seconda, mai per ultima, alla sig.ra Agnès Cardella, trait d'union tra il luminare ed il paziente bisognoso di cure ma anche di umanità. Organizzatrice perfetta che non lascia nulla al caso. Sempre disponibile, sorridente e rassicurante.
Grazie ancora e ..... arrivederci al prossimo controllo.
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