mercoledì 5 gennaio 2011

LA TESTIMONIANZA DI MARIO

A giugno 2010 il mio cardiologo mi invitava ad sottopormi ad una coronarografia, effettuata poi nel mese di agosto, presso una struttura ospedaliera di Roma.
Da tale indagine  è emerso che avrei dovuto sottopormi ad un intervento di by-pass aorto-coronarico con urgenza e la  stessa struttura avrebbe provveduto in via prioritaria a farmi ricoverare presso un nosocomio a loro collegato. 
A questa proposta è seguito il mio diniego, in quanto avevo osservato quali conseguenze emergessero su soggetti che si erano sottoposti a tale tipo di intervento, tra cui dolori lancinanti e riduzione delle loro capacità, tempi di riabilitazione di oltre un mese presso cliniche specializzate ed un impatto notevole su tutto il nucleo familiare, oltre a problemi successivi alla saldatura dello sterno con pseudo artrosi...
Ho deciso così di effettuare un'indagine su metodi alternativi, di tipo miniinvasivo, che mi erano stati illustrati. Ho contattato diversi nosocomi, in Italia, ma da tutti questa stessa risposta: un intervento minivasivo non è effettuabile, in quanto  vecchio e sorpasato e  con percentuali di mortalità a due cifre, da sconsigliare,  nessuno al mondo avrebbe effettuato tale tipo d'intervento. 
Non soddisfatto da tali risposte ho effettuato delle indagini nel mondo anglossasone, ed ho trovato che negli USA veniva naturamente utilizzata tale pratica anche per i minori costi. Ho allargato le mie ricerche in Europa ed ho trovato che a due ore dall'Italia veniva proficuamente e con successo praticato tale intervento mininvansivo.
Ho contattato il Dr. Vanermen tramite l'aiuto di Monica Borella, fissando un appuntamento per il 12/10/2010. Previo controlli effettuati presso la OLV di Aalst, il Dr. Vanermen mi confermava la fattibilità di tale tipo di intervento. 
E così, appuntamento per il ricovero fissato per il 30/11/2010, intervento effettuato il 1/12/2010 dal Dr. Van Praet,  degenza sino all'8/12 e ritorno a casa il 9/12. 
Tre piccoli fori, nessun dolore, ritorno gradualmente alle mie attività, con piccole attenzioni. Il maggior disagio è stato l'attesa per mia moglie,  e il clima un pò rigido incontrato ad Aalst in quei giorni. 
Le strutture sono efficienti, come tutto il personale.
(Italia, data intervento: 01/12/2010)

Mario
(il nome dell'autore di questa testimonianza è stato sostituito per proteggerne la privacy, su richiesta dell'interessato).


Nessun commento: