Alcuni anni fa, precisamente nel 2006, ho scoperto per caso di avere un prolasso alla valvola
mitrale. Era una mattina qualunque, quando all'improvviso sono stata male.
Sono stata condotta in ospedale a Catanzaro la mia città, dove mi è stata diagnosticata questa malformazione. Su consiglio del mio cardiologo mi sono recata all'ospedale
San Raffaele di Milano. In seguito ad un nuovo controllo ecocardiografico mi è stata
confermata tale patologia.
Da allora mi sono sempre sottoposta a controlli periodici. Ma nell'aprile 2014 durante l'ultimo controllo, il mio cardiologo riscontrò un aggravamento del funzionamento valvolare e mi consigliò vivamente di ricorrere al più presto ad un intervento cardiochirurgico.
D'accordo con mio marito, ho deciso di far ritorno a Milano al San Raffaele
per capire a quale tipo di intervento mi sarei dovuta sottoporre.
Mi viene confermato il peggioramento del prolasso e la necessità di dovermi sottoporre ad un intervento cardiochirurgico tradizionale invasivo con sternotomia.
Questo tipo di intervento avrebbe comportato una degenza di almeno 15 giorni ed una successiva
riabilitazione cardiologica di almeno un mese, presso un centro specializzato
con conseguente fermo della mia attività di libero professionista per due o tre mesi.
L'aspetto più grave tuttavia, era rappresentato dal dovermi sottoporre ad un intervento invasivo ed invalidante. Non sapevo cosa fare e cosa pensare, ero nel panico piú totale.
Avevo paura ed ero anche molto preoccupata perché pensavo a come mia figlia
avrebbe reagito a questa notizia. La fortuna volleche una mattina parlando con mia cognata,
mi disse di aver letto su un quotidiano locale di un cardiochirurgo belga, che operava
con una tecnica innovativa mini invasiva, tale tipo dimalformazione presso la clinica
di alta specialità del cuore S'Anna Hospital di Catanzaro. Riferiscoquesta notizia al mio
cardiologo, il quale si attiva subito e mi fissa un appuntamento con il Prof.Maselli,
Direttore della divisione di cardiochirurgia del S'Anna. Riesco tramite il Prof. Maselli, ad avere un appuntamento con il Professore Hugo Vanermen il 22 Ottobre 2014.
Quel giorno dopoavermi visitata, mi ha rassicurata sulla possibilità di riparare la valvola con la sua tecnica chiamato " Port -Access ".
Mi spiega con estrema chiarezza, che tale tecnica consiste nel praticare un piccolo taglio sotto il
seno destro e due piccoli fori per permettere il passaggio delle sonde.
Tutto questo ha determinato in me molta ansia ed agitazione, ma il provvidenziale intervento della Sig.ra Agnes Cardella mi ha tranquillizzata e rasserenata grazie alla sua affabilitá,
comprensione e grande umanità.
In questa occasione si concordò la data del ricovero, il 24 Novembre 2014.
Al termine dell' incontro, le mie paure si erano placate, grazie all'estrema sicurezza che il
Prof. Vanermen era riuscito ad infondermi, con il suo sorriso e la grande professionalità che traspariva dalle sue parole ed è stato allora che ho capito di essere in buone mani.
Il 24 novembre puntuale alle 7.30 ero giá in clinica e tutto è avvenuto velocemente.
Infatti sono stata sottoposta a tutti gli accertamenti di routine, nel pomeriggio ho praticato la coronarografia edho potuto riscontrare una grande professionalità di tutto il personale
della sala di Emodinamica ( un grazie particolare all'infermiere che mi ha tranquillizzata
per tutta la durata dell'esame ).
Il giorno dopo alle 7.30 ero già in sala operatoria. Durante l'intervento mio marito,
mia figlia e tutta la mia famiglia sono rimasti in sala d'attesa, costantemente informati s
Sull'andamento dell'intervento dalla Sig.ra Agnes. Dopo circa quattro ore, tanto è durato l'intervento, il Prof. Vanermen in persona, ha informato i miei familiari che era andato tutto bene,
anche meglio del previsto.
Più tardi al mio risveglio in sala di terapia intensiva, il sorriso di mia figlia e di mio marito
mi hanno fatto capire che l'intervento era andato bene ed il mio incubo era finito.
La lunga notte trascorsa in terapia intensiva è stata la notte più lunga della mia vita,
speravo solo che finisse al più presto. Il giorno dopo alle
11,00 mi hanno trasferita in reparto ed in seconda giornata, grazie alla professionalità
dell'infermiera Sig.ra Valentina Rametti, sono riuscita a mettermi in piedi ed a fare una breve
passeggiata. Al quinto giorno dall'intervento sono stata dimessa e finalmente ho fatto rientro a
casa con grande felicità. Colgo l'occasione per ringraziare tutto il personale della clinica S'Anna dal
Primario Prof. Maselli alla Dott.ssa Stefania Leonetti, al Dott. Fonti per la professionalità ed
umanità dimostrata. Ringrazio tutto il personale paramedico per la bravura e la gentilezza con cui
mi hanno aiutata a superare i momenti più difficili. Ringrazio di cuore e con immensa gratitudine il
Prof. Vanermen, mille volte grazie per avermi ridato una vita nuova. Ancora un grosso grazie ad
Agnes per la cordialità e disponibilità con cui ha supportato me ed i miei familiari in questo
momento così delicato della mia esistenza. Infine devo ringraziare mio marito e mia figlia perché
senza di loro non avrei avuto la forza per affrontare questa tappa fondamentale della mia vita.
sabato 10 gennaio 2015
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