sabato 9 luglio 2016

TESTIMONIANZA DI DANIELE

Mi chiamo Daniele Cruciani, ho 42 anni, e sono stata operato dal prof Vanermen il 13 Aprile 2016.
Sapevo di avere un prolasso alla valvola mitrale già da tempo. Ho sempre praticato sport come MTB, calcio ed immersioni a livello amatoriale e, fino a marzo 2015, non avevo mai avuto nessun tipo di problema. Nel corso dell’ultimo anno, dopo un giorno di attività fisica importante, la sera, mentre mi riposavo sul divano, improvvisamente mi sono sentito più volte il cuore in gola e avvertivo delle extrasistole fastidiosissime.
Mi sono così tanto spaventato, che ho fatto subito un elettrocardiogramma e successivo ecocardio dal quale si riscontrava un prolasso alla mitrale di ordine moderato. Il cardiologo mi consigliava di non fare sforzi e di controllarmi annualmente.
Solo facendo gli stessi esami sotto sforzo la situazione si presentava con prolasso di ordine severo, al punto che il medico non mi rilasciava l’attestato per abilitazione all’attività sportiva agonistica e mi consigliava vivamente di cercare una clinica in cui eseguono operazioni di tipo mini-invasivo per la ricostruzione della valvola mitrale, prima di complicazioni al cuore.
A questo punto rifaccio tutta una serie di accertamenti al Gemelli dove mi dicono di tornare dopo 8-9 mesi per un ulteriore controllo. Intanto non facevo più attività sportiva come prima, mi limitavo a brevi passeggiate in bici e tranquille camminate.
Nel marzo del 2016 torno al Gemelli per un nuovo ecocardio e mi danno la notizia che il cuore lentamente si stava dilatando e che la valvola prima o poi doveva subire un’operazione. La tipologia di intervento che mi prospettano è di tipo tradizionale, sternotomia con riparazione ove possibile o sostituzione valvolare. La cosa non mi è piaciuta, quindi ho indirizzato la mia ricerca verso una clinica dove eseguissero l’intervento mininvasivo con riparazione della valvola.
Nemmeno a farlo apposta, parlando del mio problema con una coppia di amici mi dicono che una loro amica aveva sostenuto un anno prima l’intervento di plastica mitrale. La contatto immediatamente e lei col sorriso sulle labbra mi dice una sola parola: Vanermen!
Quel giorno mi si è aperto un mondo! Da quell’istante ho cominciato a sperare di poter tornare a fare le cose che facevo prima.
Mi racconta il suo percorso e mi dà il numero di Agnes, la super assistente del professore.
Il giorno successivo era la fine di marzo, contatto Agnes per programmare una visita con il professor Vanermen.
Da subito ho avvertito che dall’altra parte del filo c’era una persona gentile, premurosa e assolutamente preparata.
Mi chiede copia dell’ultimo Eco. Dopo un solo giorno mi chiama e mi dice che il prolasso è talmente evidente e severo che la valvola è da operare il prima possibile. Sarebbe superfluo fare la visita e tornare due mesi dopo per l’intervento, meglio programmare direttamente la data dell’intervento. Mi dà subito rassicurazioni tali che le dico che se mi operava il giorno dopo per me andava bene, in questi casi i tempi di attesa sono tremendi, angosciosi e interminabili. Agnes Cardella oltre ad essere una professionista di primo livello è una persona stupenda, di una disponibilità infinita, non mi ha lasciato da solo nemmeno un istante, e per uno che deve operarsi al cuore non è cosa di poco conto. Mi ha spiegato in cosa consisteva l’intervento, mi ha rassicurato quotidianamente come fosse un famigliare, infatti per me è come se lo fosse.
L’intervento è stato fissato per il 13 aprile nella clinica di Catanzaro Sant’Anna Hospital. Non immaginavo minimamente che a Catanzaro in Calabria potesse esserci un centro cardiologico di eccellenza.
Intanto Agnes si fa carico della prenotazione del taxi per il tragitto che separa l’aeroporto dalla clinica e l’albergo per mia moglie, praticamente non ho pensato a nulla fuorché all’intervento.
Il giorno del ricovero mi è venuta incontro con il sorriso, ero teso ma non spaventato sapevo che lo staff del professore è di primordine. La giornata è passata tra la routine degli esami fino a sera, quando il professore insieme ad Agnes vengono nella mia stanza e spiegano a me e a mia moglie il tipo di intervento che verrà eseguito e che la valvola sarà riparata al 99%, a me questo basta!
Mi strinse la mano e mi disse ci vediamo domani.
La notte è stata una lunghissima notte.
Di prima mattina mi hanno portato in sala operatoria, l’intervento è durato circa 4 ore, in tutto questo tempo mia moglie è rimasta sempre in contatto con Agnes che dalla sala operatoria la teneva aggiornata sull’andamento dell’intervento! Cose mai viste in Italia!
Mi sono risvegliato in sala intensiva alle 19:30 con la vista di Agnes che mi faceva salutare mia moglie Lucia e mi diceva che era andato tutto bene! L’intervento è riuscito perfettamente testimoniato anche dalle visite successive, non c’è più traccia del prolasso.
La notte trascorsa in sala intensiva è stata interminabile, guardavo insistentemente le lancette dell’orologio affisso alla parete di fronte che parevano bloccate, l’avevo messo nel conto che due-tre giorni sarebbero stati duri! Infatti così furono, finché non mi tolsero i drenaggi.
Il giorno dopo l’intervento mi hanno trasferito in reparto. Il professor Vanermen insieme ad Agnes sono venuti a salutarmi, hanno ribadito che il mio cuore era come nuovo. Non smetterò mai di ringraziarli. Il terzo giorno mi hanno alzato dal letto e con mio stupore dopo qualche giorno camminavo già su e giù per il corridoio del reparto! Il lunedì successivo dopo 5 giorni dall’intervento mi hanno dimesso e sono tornato a casa in aereo. La prima settimana a casa mi sentivo un po’ debole ma le forze piano piano sentivo che tornavano! Dopo dieci giorni sono andato al mio studio e i colleghi quando mi videro non credevano ai loro occhi.
Oggi è il 9 luglio compio proprio oggi 43 anni e mi sento benissimo. Ringrazio con tutto il CUORE le persone meravigliose che ho incontrato, che mi hanno assistito e sostenuto in questi tre mesi.
Lascio i miei recapiti in modo che, qualsiasi persona si trovi con il mio stesso problema possa chiedermi informazioni a riguardo.

Daniele Cruciani

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