giovedì 6 aprile 2017

TESTIMONIANZA DI ALFONSO


E’ trascorso un bel po’ di tempo dal giorno dell’ intervento ma l’ intenzione di raccontare la mia storia non è mai stata messa da parte. Forse la pigrizia, forse il persistere di un particolare stato emozionale, me lo hanno impedito finora.

Cio’che mi accingo a scrivere corrisponde a quanto vissuto e a tutto ciò che ho provato e che ancora oggi provo.
Sono uno sportivo, gioco ancora a basket in campionati over e svolgo l’ attività di allenatore, quindi, fino a maggio scorso, non ho mai accusato fastidi e non ho mai notato segnali che potessero allertarmi su ciò che, da li a poco, mi sarebbe stato diagnosticato.
Conclusa la stagione sportiva mi preoccupai di sottopormi a una visita cardiologica approfondita visto che i controlli medici di routine non prevedono esami specifici tipo l’eco del cuore.
Decisi di rivolgermi al Dottor Stefano De Vivo, Dirigente di Primo Livello dell’ Ospedale Monaldi di Napoli: capii subito di avere incontrato la prima delle persone speciali che avrebbero accompagnato tutta la mia avventura. Un Medico che subito conquistò la mia assoluta fiducia, un professionista che sicuramente aveva a “cuore”, da sempre, la salute e la tranquillità dei propri pazienti.
Mi fu diagnosticato un prolasso severo bilaterale della valvola mitralica con interessamento della rottura di corde tendine (chiedo scusa per l ‘uso improprio di una corretta terminologia medica) per cui, era necessario intervenire senza che trascorresse ancora ulteriore tempo.
Senza alcuna esitazione diedi la mia piena disponibilità a sottopormi all’ intervento.
Mai avuto timori o paure di qualsiasi tipo nel pensare di dover affrontare una prova del genere. Incosciente? Questione di carattere… sicuramente! ma anche merito della professionalità, competenza e umanità delle persone che avrei incontrato lungo questo cammino.
In genere ci preoccupiamo di fare ogni sorta di controlli lasciando fuori quella che poi è una parte importantissima del nostro organismo……il cuore. Si pensa che sia l’ ultima cosa che potrebbe creare pregiudizi o meglio che eventuali problemi si presentano solo se accompagnati da segnali precisi, invece, non è così.
Il mio Cardiologo di fiducia mi comunicò che l’ intervento sarebbe stato effettuato da uno dei massimi esperti in tecniche mini invasive per la ricostruzione valvolare. La percentuale che non si presentasse la necessità di sostituire la valvola era considerevole e, quindi, il mio cuore sarebbe stato riparato.
Il Chirurgo era Il Professor Hugo Vanermen coadiuvato da un vero Angelo Custode, la Dottoressa Agnes, persona davvero speciale che mi avrebbe accompagnato fino all’ ultimo controllo post operatorio fatto un mese dopo l’intervento.
Il 10 Agosto fui accolto dalla Dott. Agnes presso il S. Anna Hospital di Catanzaro, sicuramente fiore all’ occhiello della Sanità Italiana, dove sarei stato operato già il giorno successivo.
Già dopo circa tre ore, terminati gli accertamenti di rito , fui accolto in reparto da uno staff di assoluta eccellenza.
Nel pomeriggio ricevetti la visita di quella persona straordinaria che il giorno dopo avrebbe riparato il mio cuore…..il Professor Hugo Vanermen.
Più volte ho cercato di trasmettere, a chi ho raccontato questa mia esperienza, la grande umanità, l’immensa umiltà, il suo modo di infondere sicurezza e serenità, l’indescrivibile professionalità... ma credo di non esserci mai riuscito pienamente: bisognava rapportarsi con lui per capirlo.
Si presentò, effettuò una visita accurata, accompagnata da una cordiale chiacchierata durante la quale mi fu illustrato minuziosamente tutto l’iter operativo.
Alle 7.10 del giorno successivo fui trasferito in sala operatoria, ultima occhiata all’ora: erano le 8.00 in punto, poi più nulla.
Mi risvegliai in un reparto strano, con tanti medici e infermieri specializzati. Ne ricordo i colori, il verde delle pareti, il bianco dei camici , il blu delle divise e un’atmosfera di tranquillità: ero in terapia intensiva. Nei ricordi confusi anche una voce femminile che mi invitava al risveglio.
Ricordo il Professor Vanermen avvicinarsi per mettermi al corrente dell’esito: l’Intervento aveva richiesto più tempo del previsto perché le condizioni della valvola erano piuttosto critiche ma tutto era andato nel migliore dei modi: il grande Chirurgo era riuscito a non sostituire la valvola e a procedere con la riparazione. Ancora una volta aveva vinto, il mio cuore era in perfette condizioni, praticamente nuovo.
Durante l’ intervento la mia famiglia era stata tenuta costantemente al corrente su tutto quanto avveniva in sala operatoria. Appresi dopo che avevano vissuto quelle ora come se avessero assistito all’intervento.
Nei giorni successivi ricevetti un’assistenza perfetta, amorevole e scrupolosissima da parte di quel personale altamente specializzato e la mia degenza fu sempre sorvegliata dalla Dottoressa Agnes che monitorava ogni cosa con la massima attenzione .
Oggi sto benissimo: ho trascorso una convalescenza tranquilla, assistito dal mio Cardiologo e, anche se a distanza, da quelle due persone eccezionali che il destino mi aveva consentito di incontrare.
Ora dovrei concludere con i ringraziamenti ma rischierei di cadere nella banalità: non è possibile dire grazie a queste persone meravigliose per tutto cio’che sono state capaci di dare e per quanto hanno fatto per me e per la mia famiglia.
Spesso nel ricordarli (vi assicuro che non riesco a farne a meno) provo nostalgia per loro e allora cerco di riavvolgere il nastro e quello che potrebbe rappresentare un ricordo da cancellare diventa ogni volta un emozionante film.
Sono convinto di essere stato……un paziente fortunato! Da uomo profondamente cambiato da questa esperienza, posso solo augurare a tutte le persone che soffrono di incontrare sulla propria strada Gli Angeli che ho incontrato io.
Un abbraccio infinito.



Alfonso Maurantonio




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