Mi chiamo Paola ho 48 anni e all'età di 11 anni mi era stato riscontrato un prolasso mitralico lieve. Nonostante allora fossi asintomatica, con l'andar del tempo le cose sono peggiorate.
Verso i 47 anni, ho cominciato ad avere i primi sintomi: faticavo a fare le scale, a portare qualsiasi peso, e non riuscivo più ad andare in bicicletta senza fare fatica.
Il mio prolasso era diventato da lieve a severo: non potevo più aspettare e così ho deciso di affrontare l'intervento chirurgico.
Fortunatamente, il mio cardiologo mi ha parlato degli interventi con tecnica mini-invasiva, e suggerito di intraprendere una seria ricerca sugli ospedali sia Italiani che Esteri, che praticavano tale intervento.
Dopo essermi ben ben documentata, ho capito che in Italia tale intervento è ancora agli albori, non ci sono numeri e riscontri sufficienti, e che la cosa migliore da fare era recarmi in un centro altamente specializzato all'estero. Ho deciso, perciò, di rivolgermi al centro cardiochirurgico di Aalst, diretto dal Dott. Hugo Vanermen e dalla sua Equipe, che esegue tale intervento sin dal 1998.
Dopo una visita preliminare presso l'ospedale di Aalst nell'agosto 2010, il professor Hugo Vanermen mi confermava la necessità di eseguire tale intervento, spiegandomi esattamente e con estrema chiarezza ciò che avrei dovuto affrontare.
Il 19 Aprile 2011 venivo ricoverata nel reparto cardiochirurgico di Aalst, e il 21 Aprile 2011 sottosposta all'intervento di anuloplastica con tecnica mini invasiva in endoscopia.
Il 27 Aprile, dopo 6 giorni dall'intervento, venivo dimessa e prendevo l'aereo per il ritorno a casa.
Conosco bene la situazione disastrosa degli ospedali Italiani, in quanto sono centralinista precaria presso la ASL della mia città. Recandomi all'ospedale di Aalst ho potuto constatare l'enorme differenza nella gestione dei pazienti, nell'accoglienza, nella pulizia, nella cortesia di tutto lo staff e nell'organizzazione in generale.
Ad onor del vero, devo dire che parlando due lingue straniere sono stata agevolata, ma niente paura per coloro che hanno difficoltà con le lingue straniere: c'è una persona speciale, si chiama Ann, ed è straordinaria, non solo perchè parla l'italiano, ma perchè è sensibile, gentile e sempre pronta ad aiutarti e a ad offrirti un sorriso.
Vorrei ringraziare non solo Il Dott. Vanermen e la sua equipe, ma un pensiero riconoscente anche a tutto lo staff infermieristico del reparto, formato da persone veramente preparate ed efficienti.
Sono a disposizione di chiunque ne avesse necessità, per qualsiasi informazione.
Verso i 47 anni, ho cominciato ad avere i primi sintomi: faticavo a fare le scale, a portare qualsiasi peso, e non riuscivo più ad andare in bicicletta senza fare fatica.
Il mio prolasso era diventato da lieve a severo: non potevo più aspettare e così ho deciso di affrontare l'intervento chirurgico.
Fortunatamente, il mio cardiologo mi ha parlato degli interventi con tecnica mini-invasiva, e suggerito di intraprendere una seria ricerca sugli ospedali sia Italiani che Esteri, che praticavano tale intervento.
Dopo essermi ben ben documentata, ho capito che in Italia tale intervento è ancora agli albori, non ci sono numeri e riscontri sufficienti, e che la cosa migliore da fare era recarmi in un centro altamente specializzato all'estero. Ho deciso, perciò, di rivolgermi al centro cardiochirurgico di Aalst, diretto dal Dott. Hugo Vanermen e dalla sua Equipe, che esegue tale intervento sin dal 1998.
Dopo una visita preliminare presso l'ospedale di Aalst nell'agosto 2010, il professor Hugo Vanermen mi confermava la necessità di eseguire tale intervento, spiegandomi esattamente e con estrema chiarezza ciò che avrei dovuto affrontare.
Il 19 Aprile 2011 venivo ricoverata nel reparto cardiochirurgico di Aalst, e il 21 Aprile 2011 sottosposta all'intervento di anuloplastica con tecnica mini invasiva in endoscopia.
Il 27 Aprile, dopo 6 giorni dall'intervento, venivo dimessa e prendevo l'aereo per il ritorno a casa.
Conosco bene la situazione disastrosa degli ospedali Italiani, in quanto sono centralinista precaria presso la ASL della mia città. Recandomi all'ospedale di Aalst ho potuto constatare l'enorme differenza nella gestione dei pazienti, nell'accoglienza, nella pulizia, nella cortesia di tutto lo staff e nell'organizzazione in generale.
Ad onor del vero, devo dire che parlando due lingue straniere sono stata agevolata, ma niente paura per coloro che hanno difficoltà con le lingue straniere: c'è una persona speciale, si chiama Ann, ed è straordinaria, non solo perchè parla l'italiano, ma perchè è sensibile, gentile e sempre pronta ad aiutarti e a ad offrirti un sorriso.
Vorrei ringraziare non solo Il Dott. Vanermen e la sua equipe, ma un pensiero riconoscente anche a tutto lo staff infermieristico del reparto, formato da persone veramente preparate ed efficienti.
Sono a disposizione di chiunque ne avesse necessità, per qualsiasi informazione.
(Italia, Olbia, 48 anni, data intervento: 21 Aprile 2011)
Paola Chies
+ 39 328 3690-774
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